SCICLI – Le basse temperature di ieri sera non hanno per nulla scoraggiato i tanti cittadini che si sono riuniti nello spazio adiacente piazza Carmine per assistere all’inaugurazione della panchina arcobaleno. Sono stati chiamati tutti a raccolta da Arcigay Ragusa e il Patto di Solidarietà Diffusa, in occasione del memoriale delle vittime dell’olocausto.
“Più di un semplice sedile colorato”, è stato ribadito nel corso della manifestazione dagli organizzatori che hanno aggiunto: “rappresenta il simbolo della lotta all’omotransfobia, ma anche di un impegno che la città tutta prende nel contrastare ogni forma di discriminazione”.
L’iniziativa è stata arricchita da diverse testimonianze. “Abbiamo scelto di presentare chi interveniva solo per nome – spiega il presidente provinciale di Arcigay, Andrea Ragusa -, senza indicare l’associazione rappresentata: contro le discriminazioni siamo tutti e tutte uguali”.
“Le storie raccontate – continua Ragusa – hanno riportato episodi avvenuti durante l’olocausto, vicende di discriminazione, racconti delle torture, delle sperimentazioni su esseri umani e la deportazione per motivi religiosi, politici e per appartenenza di genere”.
“È stato ricordato il cosiddetto ‘Omocausto’, ossia lo sterminio dimenticato delle persone LGBT. Rivolto pure un pensiero a Giuseppe Sammito, un cittadino sciclitano che ha combattuto nella seconda guerra mondiale che ha subìto la deportazione”, è stato detto dal presidente dell’associazione.
“La panchina arcobaleno adesso è della città e la sua collocazione non è casuale. Puntiamo a fare diventare piazza Busacca – afferma Ragusa – un luogo della memoria, dove già si trova una pietra di inciampo, posata il 25 novembre 2021, in ricordo delle donne vittime di violenza”.
“Vogliamo che in questo luogo si raccolgano altri racconti e testimonianze, perché Scicli non dimentichi la sua storia e ricordi sempre di essere contro ogni espressione di odio e di violenza. Ringraziamo tutte le associazioni e le persone che hanno preso parte all’iniziativa. Grazie anche al maestro Pietro Scardino, che ha composto le musiche appositamente per l’iniziativa”, conclude il presidente provinciale di Arcigay.