Tutti hanno un “San Giuseppe” da festeggiare…

Il commento dell'antropologa Marcella Burderi

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SCICLI – Oggi 19 marzo si festeggia San Giuseppe. Scicli ha una sua unicità: la storica sfilata di cavalli bardati il giorno prima.

“I festeggiamenti in onore del Santo – dice l’antropologa Marcella Burderi  ci invitano a una profonda riflessione: il tempo scorre è vero. Tutto cambia certamente. Ma ci sono eventi che tornano e nel ritornare scolpiscono il tempo e lo pietrificano in gesti sempre uguali“.

“Questo è il tempo della festa. Il tempo dei gesti, delle rappresentazioni, il tempo del ricordo. Cibo, da consumare insieme, bevande da offrire altro non sono se non modi per rinsaldare alleanze e crearne di nuove. E a queste cene si invitano i santi. È l’invocazione – aggiunge Burberi – alla protezione di cui la comunità ha profondamente bisogno in passato come oggi”. 

Cerimoniali – prosegue l’antropologa – che si ripetono ovunque in Sicilia: l’accensione dei fuochi, le questue collettive, la vendita all’asta dei beni che diventano offerte, la processione, la rappresentazione della fuga in Egitto”.

“La celebrazione di San Giuseppe è festa di inizio. E di fine. Una sorta di Capodanno con tutto il suo carico di spreco augurale dell’abbondanza da condividere con gli altri. Con tutti gli altri a ribadire – conclude – il senso rassicurante del ritmo della vita: nascita morte e rinascita”.

Nel video l’intervento Marcella Burderi, seguito da “San Giusippuzzu”, una poesia recitata da Grazietta Ruffino.

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