SCICLI – Ciccio Donzella, storico capo bardatore del gruppo “Balicu e pagghiari” è contento a metà. Per lui, che porta avanti un’antica tradizione di famiglia, è stata l’ennesima Cavalcata di San Giuseppe.
Donzella, attraverso un post pubblicato su un suo profilo social, pone sul tappetto una serena e stimolante considerazione su una manifestazione “molto riuscita, ma che deve essere solo devozione e tradizione“.
Ciccio Donzella esordisce: “Ora a fari spenti sulla Cavalcata 2023 voglio fare una riflessione. È stata una buonissima edizione riuscita e di alto livello, come bardature e organizzazione”.
“Il merito – prosegue – va per primo a tutti i gruppi bardatori. E non può essere altrimenti visto il gran lavoro e il grande investimento (si parla di non meno 5 mila euro)”.
Il “vecchio” Donzella spende parole di elogio per l’organizzazione: “Sicuramente meglio di tante altre. Si vede che il dialogo e l’esperienza pagano. Mi voglio congratulare con tutti i gruppi dei bardatori per il buonissimo lavoro fatto e le ottime presentazioni delle bardature”.
C’è però un appunto negativo che muove Ciccio Donzella. “Ho notato poca devozione e molta competizione, come se la ‘Cavalcata’ fosse una competizione, una gara. Non è così e non lo è mai stata. I manti bardati – aggiunge – rappresentano la devozione e tradizione. Forse sbagliando, abbiamo invitato in giuria persone importanti e rispettabilissime, facendo loro capire che la festa è competizione“.
“Infine, non è giusto – conclude Donzella – addossare le spese sulle spalle dei bardatori, bisogna aggiustare il tiro”.