SCICLI – Grande assente ieri pomeriggio alla visita istituzionale in Municipio del vescovo di Noto, monsignor Salvatore Rumeo, era lui: il primo cittadino, Mario Marino. La fascia tricolore è andata, infatti, alla vice sindaca, Concetta Drago, che ha ricevuto a palazzo “Palle” il capo della diocesi netina.
Marino è mancato, come fa sapere il suo staff, perché occupato con impegni istituzionali che lo hanno condotto fuori regione. Nonostante fosse in trasferta, il Sindaco è stato tenuto aggiornato sullo svolgimento del cerimoniale.
“Pur non potendo dare il benvenuto in prima persona a monsignor Rumeo – commenta Marino –, palazzo di città ha accolto al meglio il nostro Vescovo, in visita pastorale a Scicli, accompagnato dal vicario foraneo, padre Ignazio La China, i parroci, i diaconi ed i segretari pastorali delle parrocchie cittadine”.
Il primo cittadino considera l’incontro tra le Istituzioni civili e religiose “un elemento che trova la sua massima espressione nella sinergia in campo sociale. Come ha ricordato il Vescovo, questo rapporto di collaborazione solidale, secondo uno spirito di amicizia e dialogo, è teso all’esclusiva difesa della persona, dei suoi diritti e della sua dignità”.
“Ecco, in una visione più ampia e rifacendomi ancora alle parole di Sua Eccellenza in Aula, la vita è la risorsa più preziosa in assoluto che sorregge questo nostro rapporto, – aggiunge il Sindaco – teso sempre alla custodia dell’altro, al bene comune e in grado di cogliere il segno dei tempi”.
“Un momento di particolare emozione – prosegue Marino – si è avuto con le parole molto intense del Vescovo per i tre giovani venuti a mancare nelle ultime settimane a Scicli, nonché per le rispettive famiglie, colpite dal lutto. Discorsi di ricordo e di vicinanza sono stati pronunciati sia in aula consiliare che durante l’omelia in chiesa Madre”.
“A nome dell’amministrazione comunale e della città di Scicli – conclude il primo cittadino -, ringrazio monsignor Rumeo per la visita e auspico che possa tornare nuovamente tra la nostra comunità, magari in occasione della festa della Madonna delle Milizie, per rinnovare l’amicizia sociale e la sinergia solidale, ognuno nei propri ruoli, a favore della collettività”.