SCICLI – Appare una notifica sulla nostra casella di posta (info@sciclivideonotizie.it) che ci avvisa dell’arrivo di una mail. Trattasi di una lettera di un cittadino “arrabbiato” col sindaco Mario Marino. A scrivere è A. L., un “donnalucatese da 42 anni”.
“Vorrei esprimere un mio giudizio, di cui mi prendo le mie responsabilità – si legge -, sulla questione abbandono rifiuti. Una mattina di qualche giorno fa apro Google e la prima notizia riguarda proprio il triste fenomeno, un biglietto da visita negativo per chi vorrebbe soggiornare qualche giorno tra le nostre meraviglie”.
A. L. fa una premessa: “È uno dei problemi più gravi su cui andrebbero fatte le giuste sanzioni, ma non per fare cassa, ma per educare i cittadini”. Lo scrivente fa riferimento a un filmato delle telecamere nascoste che è stato diffuso nei giorni scorsi. “Nel video in questione – spiega – si vede il cittadino che butta la spazzatura, di cui non vediamo la natura di essa, nell’isola ecologica, il che mi sembra cosa più che normale; ovviamente premetto che non si conosce la natura del rifiuto”.
Colui che ci scrive afferma di rimanere “in ogni caso sconcertato dalle parole del Sindaco, il quale dichiara di essere arrabbiato”. Segue una domanda all’indirizzo di Marino: “Perché invece di arrabbiarti non ti fai un giro, vergognandoti di come hai lasciato nell’abbandono il nostro territorio?“.
L’elenco presentato da A. L. contiene diverse problematiche: “Strade urbane ed extraurbane sporche, piene zeppe di erbacce e con voragini”. E ancora:“Situazione idrica pietosa, spiagge da fare schifo e tanto altro”. Il mittente della lettera apre una piccola parentesi: “La Polizia Municipale è, inoltre, assente quando serve, ma se ti cade una bottiglia di acqua a terra – si legge – vengono a farti la multa”.
“Caro Sindaco – conclude il nostro lettore – sistema questa città e avrai tutte le carte in regola per arrabbiarti, ma per adesso devi solo vergognarti di te stesso e di come gestisci o meglio di come non gestisci questo territorio. Distinti saluti da un cittadino arrabbiato”.
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