SCICLI – Usa il timbro con scritto “inadeguato” Scicli Bene in Comune per “bocciare” il marchio d’area che, nei piani dell’amministrazione comunale, dovrebbe rilanciare il comparto agricolo. Un’idea, come si ricorda, nata nei giorni scorsi in un tavolo di interlocuzione, convocato in Municipio dalla giunta Marino. I partecipanti alla riunione hanno valutato necessaria la creazione di un marchio per promuovere e valorizzare le produzioni agricole locali.
La pensa diversamente SBiC: “Niente di più inappropriato, a nostro avviso, nei riguardi delle azioni che può intraprendere un’amministrazione comunale in simili contesti”.
Parla a nome del movimento il coordinatore Leandro Nigro, convinto che “il comparto agricolo siciliano non necessita di un’ulteriore etichetta, in uno scenario dove le peculiarità qualitative dei prodotti, coltivati nel nostro agro, non si discostano minimamente e anzi sono sovrapponibili a quelle di tutta l’area della cosiddetta fascia trasformata”.
“E in più oggi – aggiunge Nigro – vediamo presenti sul mercato una serie di loghi privati, offerti principalmente dalla GDO, e di marchi comunitari, come le DOP e le IGP; un altro contrassegno non troverebbe spazi di collocamento e non riceverebbe adeguati riscontri dai consumatori”.
Nigro fa un esempio: “L’esperienza di Scicli Mare-Barocco, o di altri Comuni vicini, come Terre di Montalbano di S. C. Camerina, dovrebbero insegnare qualcosa in merito”.
Il movimento, dunque, suggerisce che “le migliori soluzioni per aiutare la nostra agricoltura partono dalla creazione di un corretto biglietto da visita: pulizia del territorio, ordine delle strade di accesso, creazione di opportuna cartellonistica, gestione del mercato ortofrutticolo di Donnalucata, ecc.”.
E proprio sulla struttura mercatale di contrada Spinello che Nigro intende rivolgere una domanda all’amministrazione: “Quali sono i piani di sviluppo e gli obiettivi?”.
“A quanto ci risulta – commenta il coordinatore -, oltre all’apertura e chiusura dei cancelli non c’è altro. E testimone ne è il fatto che alla riunione convocata non erano presenti rappresentanti del citato mercato ortofrutticolo”.
SBiC auspica che venga “creato un contesto fertile per aprire al dialogo e attirare nuovi stakekholders, facendo rete con tutto il territorio circostante e creando i presupposti per un’evoluzione del comparto, verso principi etici e ambientali, al pari dei nostri competitors del bacino mediterraneo”.
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