SCICLI – A quella sagoma ingombrante e fatiscente Cava d’Aliga sembra essersi “tristemente” abituata. Un “ecomostro” (così lo definiscono in molti) che da tempo immemore stringe tra le sue grinfie la borgata sciclitana, offuscando la bellezza paesaggistica circostante.
Il rudere de “La Scogliera”, famosa sala ricevimenti negli anni ’70 e ’80 e da decenni in abbandono, è a rischio crollo. Di questo ne sono in Municipio. Risale, infatti, ad appena una settimana fa l’ultimo sopralluogo effettuato da tecnici comunali, durante cui è stata accertata l’assenza delle condizioni di sicurezza, in quanto la rete che delimita l’ex ristorante risulta gravemente deteriorata.
Inevitabile, dunque, l’intervento del sindaco Mario Marino che ha firmato un’ordinanza con cui impone alla proprietà del rudere di sostituire la vecchia recinzione danneggiata con una nuova, perché “risulta insufficiente e carente da un punto di vista della salvaguardia della pubblica e privata incolumità”.
“Si reputa opportuno – si legge nel provvedimento – recintare l’immobile con una transennatura di tipo inamovibile e invalicabile e chiusa con opportuni pannelli”; viene ordinato anche di “dotare l’area interessata con cartelli monitori idonei”. Le condizioni della struttura vengono definite “molto precarie” e non viene “esclusa la possibilità di crollo”.
Marino sollecita un intervento di messa in sicurezza in quanto “la mancata chiusura della recinzione, nonché lo stato in cui versa la stessa, costituiscono inoltre un ricettacolo ed habitat per ratti, volatili, insetti nocivi, con grave danno anche per l’igiene e la salute pubblica”.
Il Sindaco detta i tempi. Alla proprietà sono stati concessi quindici giorni per eseguire i lavori indicati nell’ordinanza.
Infine l’avvertimento. “In caso di inottemperanza da parte degli obbligati – conclude il documento – si procederà d’ufficio in loro danno con ogni conseguente onere economico che sarà posto a loro carico”.
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