SCICLI – Considerazioni post Ferragosto. Portano la firma del circolo locale Legambiente “Kiafura”, che ha atteso la fine dei festeggiamenti in onore della Madonna dell’Assunta a Donnalucata per affrontare la gestione e gli effetti degli spettacoli pirotecnici, allestiti in spiaggia e quindi in prossimità del mare.
L’associazione ambientalista non è affatto contenta di ciò che è rimasto dopo lo sparo dei fuochi d’artificio, avvenuto ieri sul molo donnalucatese e il giorno prima lungo la costa sciclitana (da Donnalucata a Cava d’Aliga) per il rito della “varchiata”.
“Abbiamo ricevuto – commenta la presidente di Legambiente Scicli, Alessia Gambuzza – immagini da alcuni bagnanti volenterosi che hanno provveduto a raccogliere i materiali residuati dal lancio pirotecnico. Mentre, le autorizzazioni rilasciate dalla Capitaneria di Porto impongono alle ditte esecutrici la bonifica dei luoghi a spettacolo avvenuto”.
Per il circolo “Kiafura” diventa, dunque, doveroso “richiedere un adeguato controllo all’Ente concedente, ma anche al Comune di Scicli (nella qualità di responsabile della sicurezza e della pulizia dei luoghi), affinché la rimozione dei rifiuti avvenga tempestivamente, dopo ogni sparo dei fuochi, specie se i successivi sono previsti a distanza di poche ore. Anche tenendo conto del vento, che nel pomeriggio, aumentando di intensità – spiega Gambuzza –, ne avrebbe provocato una maggiore dispersione, se non fossero intervenuti i volontari”.
A questa richiesta Legambiente Scicli ne aggiunge un’altra: “Chiediamo se e come sia stato calcolato l’impatto della caduta in acqua di materiali combusti e incombusti”. Valutazione che spinge l’associazione ambientalista a proporre, per i futuri spettacoli pirotecnici, “luoghi più distanti dal mare – termina Gambuzza –, in modo da rendere la bonifica possibile, efficace, ed effettiva”.
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