SCICLI – Andrà all’asta il 4 novembre su artlarosa.com la collezione privata del celebre pittore sciclitana, Piero Guccione. La raccolta comprende oltre 150 opere, tra oli, grafiche e pastelli, alcuni anche dedicati al Maestro, per raccontare il Novecento e tutte le sue molteplici sfumature. Il ricavato della vendita online sarà destinato a coprire parte dei costi di ristrutturazione degli studi di Guccione a Quartarella, attualmente in corso di realizzazione.
“Il Maestro, scomparso cinque anni fa, che del Gruppo di Scicli fu anima e fautore insieme, – afferma il critico d’arte Giacomo La Rosa, fondatore della casa d’arte ‘Art La Rosa’ – ha riposto la sua forza contemplativa anche sui lavori di altri artisti, a lui vicini o da lui stimati, racchiusi tutti nella collezione privata che, soprattutto nell’ultima fase della sua vita, lo accompagnò nella sua casa-studio”.
“Guccione negli anni Sessanta – ricorda La Rosa – ottenne una cattedra all’Accademia di Belle Arti di Roma e visse nella capitale fino al 1979. E lì ebbe modo di conoscere e frequentare diversi artisti italiani: tra i quali Ugo Attardi, Renato Guttuso e Renzo Vespignani. Lavorò, inoltre, presso la Galleria d’Arte ‘Il Gabbiano’, dove in quegli anni esposero tutti i più ‘grandi’. Da questa rete di amici e colleghi nasce la sua collezione privata, una vera e propria sintesi di arte figurativa e astratta del secondo Dopoguerra italiano”.
“A questo si aggiungono – prosegue il critico d’arte – le opere dei colleghi del ‘Gruppo di Scicli’, conosciuti anche grazie al ‘Movimento Culturale Vitaliano Brancati’, che con lui condividevano il desiderio di riscoprire e valorizzare quel territorio ricco di contraddizioni, attraverso una nuova visione artistica, votata alla libertà e al contatto con la terra madre”.
Da Ruggero Savinio (nipote di Giorgio De Chirico) a Valerio Adami (artista figurativo bolognese), Hans Bellmer (pittore, scultore, fotografo e illustratore polacco vissuto in Germania), passando per Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro (Gruppo di Scicli), Alberto Gianquinto, Mario Schifano, Afro, Romano Notari, Franco Francese, Franco Battiato, Sergio Vacchi e Alberto Ziveri.
“La sensibilità di Guccione – conclude Giacomo La Rosa – può essere letta anche attraverso le opere dei suoi ‘amici’, che lo circondarono fino alla morte, a 83 anni. Nel suo ‘eremo di campagna’, così lo descrivevaGesualdo Bufalino, c’era questa splendida collezione di opere che faceva parte integrante dell’arredamento della sua casa-studio”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA