SCICLI – Vede attualmente nella burocrazia un nemico per lo sviluppo turistico del territorio. Antonello Firullo, imprenditore sciclitano, decide di rivolgersi direttamente al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e alla sua giunta, per tentare di oliare gli ingranaggi che rallentano le procedure burocratiche: a suo dire le “tempistiche lunghe” soffocherebbero importanti progetti. Tra i casi citati da Firullo quello riguardante il porto turistico a Donnalucata, “un’opera – commenta – che darebbe una svolta importante al territorio della mia città, della mia provincia e della mia Sicilia”.
L’imprenditore, operante nel comparto della ristorazione, spiega che “è stato dato incarico a professionisti del settore per iniziare l’iter conoscitivo alla realizzazione della nuova infrastruttura nella borgata donnalucatese. Da un primo esame della situazione, emerge che per concludere l’opera sono necessari circa dieci anni di tempo”.
Secondo Firullo “iniziato l’iter burocratico, per ottenere l’autorizzazione necessitano circa 4/5 anni, altrettanti per la costruzione, esclusi eventuali ‘intoppi’ burocratici di qualsiasi genere. La realizzazione di un nuovo porto a Donnalucata è un progetto già commissionato, circa dieci anni fa, dalla Protezione Civile, e realizzato, sulla carta, dal Genio Civile Opere Marittime di Palermo. Un piano che oggi, per la sua realizzazione, si prevede una stima di spesa dai 26 ai 30 milioni di euro”.
Contesto che lascia Firullo, il quale pone degli interrogativi: “Quale turismo s’intende per la Sicilia, quando per realizzare un piccolo porto turistico bisogna attendere circa cinque anni per completare l’iter burocratico? Come posso sperare di convincere gli investitori a confermare la loro scelta per realizzare progetti futuri, opere così importanti che darebbero solo benefici alla nostra amata terra?”.
“Impiegare dieci anni per costruire il ponte di Messina può essere accettabile, ma non per costruire un porticciolo turistico. Inconcepibile, inaccettabile, direi!”, tuona Firullo.
“Al riguardo, in Sicilia, diviene quanto mai necessario – aggiunge l’imprenditore – intervenire in materia di turismo e sostenere delle misure a favore dello sviluppo dell’offerta turistica, in considerazione della valenza strategica che assume il nostro territorio. Occorre coniugare un processo di semplificazione normativa e introdurre nuovi e importanti elementi tesi a snellire le procedure burocratiche”.
“Mentre i nostri concorrenti che si affacciano sul Mediterraneo si sono già organizzati ad affrontare una domanda turistica sempre più esigente, provvedendo a realizzare bellissime opere, con tempi autorizzativi di gran lunga più celeri dei nostri, noi in Sicilia – conclude Firullo – siamo ancora costretti a convivere con una burocrazia, lunga, assurda e incomprensibile che in molti casi ostacola e non sostiene gli investimenti”.
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