Una stele per ricordare le vittime dei bombardamenti a Scicli del 1943

Promotrice dell’iniziativa Marilena Tasca, fondatrice della comunità “Eccomi”

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SCICLI – Due domeniche fa è stata lanciata a Scicli una petizione per l’apposizione di una stele e per l’istituzione di unaGiornata della Memoria” per le vittime civili dei bombardamenti aerei su villa Penna del 28 gennaio 1943.

A promuovere l’iniziativa Marilena Tasca, fondatrice della comunità “Eccomi”, impegnata da anni in città nella formazione ecclesiastica e nella solidarietà alle famiglie in stato di bisogno morale ed economico.

La nostra città, durante il periodo della seconda guerra mondiale – dice Marilena Tasca -, è stata più volte colpita da bombardamenti aerei e dei cittadini hanno perso, inconsapevolmente, la vita”.

Tasca si sofferma sul quel triste episodio del 28 gennaio 1943, quando a villa Penna perse la vita, durante un’incursione aerea, un diciottenne del posto, Giovannino Carbone, mentre era al lavoro nell’area giardinata. Altro episodio funesto avvenne nel mese di luglio dello stesso anno; in quell’occasione altre persone persero la vita sotto i bombardamenti che colpirono la zona fra piazza Italia ed il quartiere di San Bartolomeo.

Nel tempo sembra si stia perdendo memoria, non solo fra le nuove generazioni, di questi tragici eventi – spiega ancora Tasca scrivendo al primo cittadino – che appartengono alle radici storiche e all’identità culturale e sociale dell’intera comunità cittadina. C’è un sentire comune in molti nostri concittadini legati ai drammatici fatti per avervi perduto un familiare o un parente caro. Essi hanno a cuore che la loro memoria non vada perduta. Il periodo storico che stiamo vivendo porta soffi di venti di guerra e non possiamo ignorare quanto la storia ha voluto insegnarci”.

L’occasione è stata quella del ritiro mensile della comunità “Eccomi”, che si è svolto, domenica 22 ottobre, nei locali dell’ex convento dei Cappuccini a Villa Penna, dove è stata celebrata dopo 150 anni la celebrazione eucaristica domenicale, presieduta da don Nello Garofalo, parroco dell’Unità pastorale Carmine e S.M. La Nova, presente alla funzione anche il sindaco Mario Marino.

Nel pomeriggio don Ignazio La China, ha tenuto un intervento dal titolo: “La chiesa ed il convento dei Cappuccini: luoghi di memorie lieti e tristi della nostra città”. Ai convenuti nel pomeriggio, si sono aggiunti nuovamente il nostro primo cittadino e la presidente del Consiglio comunale, Desirè Ficili.

A seguire la poesia di Marilena Tasca:

FOLLE FOLLIA LA GUERRA

E senza un amen
falciati, gli occhi sbarrati
all’ ultimo sguardo che
li aveva segnati
implorano giustizia
dalla follia della guerra che
alla morte ingiusta li aveva
consegnati

Sotto la gonna della mamma
la piccolina, Lina
trova riparo e Rosa la salva
con il suo ultimo abbraccio
che dal cielo
quell’abbraccio mai lasciato

I diciott’ anni di Giovanni
riversi tra i fiori
che il padre
custode della villa
aveva coltivati
si tingono di rosso, affranti
e fanno da cuscino al capo reclino di
Giovanni, colpito dalle schegge
maledette erroneamente dalle bombe
sganciate

E ancora
lungo
le strade i corpi di
altri, tanti, al suolo
riversati
grondano sangue ingiusto:
sacrificati

Le mamme dalla cava accorrono
in cerca dei figli, disperate
donne gridano i nomi
dei mariti
stesi al suolo
falciati

E Scicli piange e grida
ovunque attorno alla villa
corpi inermi e con mezzi improvvisati
scale di legno per la raccolta delle olive
ora barelle, e su di esse, portati

La nostra amata Scicli colpita
trafitta al cuore piange
la morte dei
suoi figli
amati

O Scicli mia
grida con me e implora:

Folle follia la guerra
ingiusta sempre
semina morte e odio
Che da essa il buon Dio
ci abbia a preservare.

 

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