SCICLI – Dovranno rispondere di furto aggravato e utilizzo indebito di carte di pagamento in concorso due uomini, rispettivamente padre e figlio, ritenuti responsabili di una serie indiscriminata di borseggi, messi a segno, tra gennaio e aprile, all’interno di noti e frequentati supermercati di Scicli, oltre che di Ispica e Pozzallo.
Nei loro confronti i Carabinieri della Stazione di Ispica, con la proficua collaborazione del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modica e della Compagnia di Siracusa, all’alba di mercoledì scorso, hanno eseguito delle misure di custodia cautelare in carcere.
I militari dell’Arma hanno ricostruito, grazie anche all’ausilio delle immagini fornite dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali, il “modus agendi” dei due uomini, S.C. di 67 anni e G.C. di 25, che approfittavano dei momenti di temporanea disattenzione delle vittime per avvicinarle e derubarle del portafogli.
Stando alle risultanze dell’attività investigativa, padre e figlio (domiciliati a Siracusa) sarebbero stati coinvolti in sei episodi di borseggio, per un illecito profitto di circa 700 euro. I Carabinieri hanno, inoltre, constatato cinque utilizzi illeciti di carte di pagamento, per un ammontare complessivo di circa 3.500 euro, nonché accertare l’utilizzo di denaro contante, provento certo di furto, per effettuare rifornimenti presso distributori di carburante ai veicoli in loro possesso.
“Le attività criminose, oltre ad essere svolte in concorso da parte dei due malviventi – riporta un comunicato dei militari dell’Arma -, si caratterizzavano per celerità e capacità di superare la buona fede delle vittime; per tale motivo, la Procura della Repubblica Iblea ha inquadrato tali comportamenti anche con l’ipotesi delittuosa dell’aggravante della ‘destrezza’”.
In virtù di tale configurazione giuridica e al fine di evitare che i soggetti potessero protrarre ulteriormente le loro condotte, è stata disposta dal Gip del Tribunale di Ragusa la misura coercitiva della custodia carceraria. Di conseguenza, gli arrestati sono stati condotti alla casa circondariale di Siracusa.
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