SCICLI – Opposizione e maggioranza ai ferri corti. Il Bilancio ha aperto un profondo squarcio nei rapporti tra i due schieramenti, che mai in questa legislatura erano giunti a uno scontro totale, come quello in corso ormai da una settimana.
La situazione è precipitata ieri, quando tutti e sei i consiglieri di minoranza per protesta hanno scelto di disertare i lavori consiliari, convocati con procedura d’urgenza, al fine di votare ed approvare le tre proposte di variazione al previsionale 2023-2025. Lo stesso strumento finanziario che, approvato lo scorso 21 novembre con i soli voti della maggioranza consiliare, aveva acceso la miccia.
I motivi per cui l’opposizione consiliare ieri non ha partecipato alla seduta sono spiegati in un documento, che in calce riporta la firma di Start Scicli, Partito Democratico, Scicli Bene in Comune, Italia Viva e PSI.
“Questa convocazione d’urgenza, l’ennesima – si legge -, ci lascia francamente basiti di fronte all’agire della Giunta, la quale continua con un’approssimazione imbarazzante ad amministrare questa città, trascurando del tutto procedure, limiti normativi e i più elementari principi di buona amministrazione. Per non parlare dell’assoluto disprezzo manifestato nei confronti del Consiglio comunale e delle prerogative dei consiglieri stessi”.
A giudizio dei firmatari della nota risulta “inaccettabile che, dopo aver messo a tacere la minoranza consiliare, impedendo la presentazione degli emendamenti e ad una settimana dall’approvazione dello strumento finanziario, si torni in aula per apportare delle modifiche approvate in via d’urgenza”.
Le forze di opposizione tornano a quanto successo otto giorni fa in Consiglio comunale, quando “le nostre proposte di modifica – scrivono – non sono neanche state prese in considerazione, a causa dell’incomprensibile preclusione alla presentazione degli emendamenti”.
Dinamiche che la minoranza non esita a definire “fuori dalle regole”, ragione per cui “non abbiamo intenzione di essere partecipi di scelte che mettono in grande difficoltà gli uffici e quindi la città”. Da qui la scelta di non prendere parte al Consiglio comunale di ieri.
“Il bilancio di previsione – conclude la nota – è l’atto politico per eccellenza e se solo dopo una settimana la stessa maggioranza, che lo ha approvato, si trova a votare proposte di varianti c’è un problema politico, problema che la Giunta e la sua coalizione devono affrontare e di cui, soprattutto, devono apertamente rendere conto alla città”.
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