Scicli, l’esposizione chiamata “Diciotto Diciassette Cinquanta”

Domenica prossima, alle ore 19.30, il collettivo d’arte “-URA” inaugurerà una nuova mostra, visitabile per un mese. Gli ideatori: “Sperimentiamo innovative modalità di fruizione del fare artistico”

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SCICLI – Arte color magenta a Scicli. È la tinta che il collettivo contemporaneo “-URA” adotta dalla sua nascita per identificarsi. Dello stesso colore sarà contrassegnata pure la nuova esposizione artistica che il gruppo, fondato a luglio da cinque artisti, aprirà domenica prossima (10 dicembre), alle ore 19.30, nella sede di via Roma.

La mostra da inaugurare si chiamerà “Diciotto Diciassette Cinquanta”. Titolo in un primo momento non facile da decifrare, ma una volta fatto ne viene fuori tutta l’originalità della scelta fatta dal collettivo d’arte: “Il nome è collegato al nostro colore simbolo, ‘pantone viva magenta 18-1750’”.

Gli organizzatori anticipano che non si tratta di una semplice esposizione artistica. “Vogliamo rimarcare – affermano – la nostra esistenza con l’esperienza fatta in questi pochi mesi dalla nascita. Il percorso, che da luglio abbiamo intrapreso, non ha dato solo la fruizione di opere, ma soprattutto ha regalato agli artisti fondatori un confronto concreto con la collettività e con diverse realtà, con cui siamo venuti a contatto. Dalla nostra costituzione ad oggi, infatti, la nostra sede è stata luogo di aggregazione per amatori dell’arte, ma anche altri giovani artisti, che hanno avuto modo di esporre e comunicare la loro arte e i loro pensieri”.

Una serie di esperienze che vogliono spingere il collettivo “-Ura” verso un’evoluzione, rappresentata, appunto, dalla mostra “Diciotto Diciassette Cinquanta”. “Sarà la concretizzazione di questa prima fase del gruppo, che da gennaio 2024, invece, vuole sperimentare – aggiungono gli artisti – nuove modalità di fruizione del fare artistico”.

“Intendiamo diventare un punto di aggregazione per lo sviluppo delle nostre ricerche artistiche e per chiunque abbia intenzione d’interagire con l’arte, dagli aspetti più pratici a quelli più concettuali e riflessivi. Siamo dell’idea che sia opportuno concentrarsi verso la pratica e il confronto con più entità, anche al di fuori dell’ambiente artistico, e che quindi possa portare a formulare – conclude il collettivo ‘-URA’ – sistemi diversificati di esporre e fruire l’arte.

 

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