SCICLI – Si evince tutto già dal titolo: “Cc’è unu cchjù ri n-autru?”. Il dialetto, che pian piano svanisce, è ricomparso ieri sera a palazzo Spadaro con la presentazione del libro di Giuseppe Nifosì.
L’opera dialettale, sesto volume di una raccolta, è stata svelata ufficialmente al pubblico, accolto nella sala “Falcone – Borsellino” dall’introduzione del giornalista Salvatore Cannata, che ha poi ceduto il microfono al collega Franco Causarano, de “Il Giornale di Scicli”, moderatore dell’incontro letterario.
Accanto all’autore, si sono accomodati il professore Giuseppe Pitrolo e la professoressa Giosetta Militello. Entrambi si sono soffermati sull’importanza del lavoro di valorizzazione del dialetto, condotto da anni da Nifosì, e che trova finalizzazione nel volume presentato. L’autore, nel suo intervento, ha spiegato il suo impegno nel recuperare detti e frasi dialettali, i quali rischiano di scomparire per sempre.
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