SCICLI – Mini cantieri a macchia di leopardo interessano, da oltre tre mesi, il centro storico di Scicli per il rifacimento della rete fognaria nelle vie San Filippo, Beneventano e Dolomiti.
I lavori hanno iniziato, pian piano, a spostarsi verso la parte bassa di via Nazionale, dove attualmente è in corso l’ampliamento della superficie del marciapiede, fatto avanzare sino ad occupare la “striscia” di strada destinata ai parcheggi. Un intervento che genera alcune perplessità, manifestate dai residenti e commercianti del quartiere e raccolte dalle consigliere comunali di opposizione Consuelo Pacetto e Caterina Riccotti, firmatarie di un’interrogazione urgente.
“L’amministrazione comunale – scrivono le esponenti della minoranza consiliare – non ha dato nessuna comunicazione sui lavori in itinere. Stiamo assistendo all’eliminazione dei parcheggi che insistevano su via Nazionale, compreso lo stallo rosa, segno di una comunità sensibile e attenta alle politiche sociali”.
Riccotti e Pacetto sono convinte che “un’opera di tale portata, la quale di fatto contribuisce al cambiamento del disegno della città storica e della sua immagine, non possa essere relegata alla contingenza di un singolo intervento e neppure prescindere da un disegno complessivo di Scicli, in cui è inclusa – commentano – la previsione della dotazione dei servizi essenziali, come parcheggi e spazi pubblici, specialmente una riprogettazione della circolazione stradale”.
Le due consigliere, rivolgendosi a palazzo di città, chiedono di conoscere le reali intenzioni della giunta Marino circa il futuro del centro storico: “Si è orientati verso una pedonalizzazione e, quindi, di un’estensione del tratto pedonale? L’eliminazione di un numero congruo di stalli su strisce blu, in base al contratto sottoscritto con la società che li gestisce, comporterà la creazione di nuovi parcheggi a pagamento altrove?”.
Infine viene posta la questione che più di tutte lascia meravigliate Pacetto e Riccotti: “Vogliamo sapere perché questa scelta non sia stata condivisa con la cittadinanza, nè tantomeno annunciata e comunicata ai commercianti e residenti del quartiere”.
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