SCICLI – Due date: 26 gennaio 1924 – 26 gennaio 2024. Un secolo fa la Fornace Penna, che produceva laterizi, subiva un grave incendio che la distrusse quasi completamente. Nel centesimo anniversario del tragico evento si sono riaccesi i riflettori su uno dei luoghi simbolo della città.
Da decenni si parla di un suo recupero e valorizzazione. Ieri, su iniziativa del Partito Democratico, nei locali della “Casa Gialla” a Sampieri ha avuto luogo un momento di approfondimento sullo stato di totale abbandono del sito, “classico esempio di archeologia industriale”.
Tra i partecipanti ai lavori il sindaco Mario Marino, il sovrintendente ai Beni Culturali di Ragusa, Antonino De Marco, l’on. Nello Dipasquale, il segretario del PD di Scicli Emanuele Scala e gli architetti Ignazio Lutri e Salvo Di Maria. Tanti gli interventi.
“Tutti i relatori e i presenti – spiega una nota dei dem – hanno concordato sulla necessità di recuperare questo storico monumento del nostro territorio, valorizzandolo ai fini di una sua pubblica fruizione“.
Si è deciso, col fine di accelerare l’iter di esproprio del bene, quindi con l’immissione al possesso, di costituire un tavolo istituzionale, con l’impegno preciso del primo cittadino di Scicli di farsi elemento di collante tra le parti: Comune di Scicli, Soprintendenza, deputazione Iblea e associazioni che hanno cuore la Fornace.
“Abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo messo insieme gli attori principali indispensabili per dare una speranza di soluzione, perché crediamo che la politica – prose la nota PD – debba dare occasioni di dibattito e di ascolto delle istanze e, soprattutto, di soluzione dei problemi“.
“Il Partito Democratico – conclude il documento – continuerà il suo percorso di ascolto delle istanze dei cittadini con altri incontri pubblici, perché crediamo che ascoltando tutti si può costruire il futuro di una comunità partecipativa”.
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