SCICLI – Assordante il gioioso fragore della Pasqua a Scicli. L’Uomo Vivo è stato portato in trionfo da migliaia di persone in visibilio. Una giornata particolarmente “rovente”. Città in festa in una anomala e asfissiante bolla di aria calda: le massime hanno toccato punte di oltre 30 gradi. Diverse le persone svenute per via dell’alta temperatura; in alcuni casi è stato necessario l’intervento delle ambulanze, che si sono fatte largo tra la folla.
In poco tempo una scarica di emozioni si è sprigionata dal santuario di Santa Maria La Nova. Proprio qui, al rientro della processione del Santissimo Sacramento, rallentata da un soccorso a una donna che ha accusato un mancamento, è iniziata la folle corsa del “Gioia”. A dare il via l’inchino dello stendardo dell’arciconfraternita al Cristo Risorto: un emozionate rituale avvolto prima in un profondo silenzio e poi squarciato dallo sventolio del pesante vessillo, che da terra viene levato in aria, per le urla festose dei presenti. La trionfale uscita, avvenuta intorno alle ore 13.45 (a memoria d’uomo mai così tardi), i giri sul sagrato e poi la scesa verso la città. Il simulacro, portato in spalla, è stato omaggiato con lo sparo di fuochi pirotecnici e il lancio di petali di rose e garofani.
In tanti hanno resistito fino al primo pomeriggio, posticipando il pranzo pasquale, accompagnando il “Gioia” fino al ritorno nel santuario. Un finale di processione senza precedenti, una scelta “obbligata”, dettata dalla chiusura per lavori della chiesa del Carmine, storicamente la seconda “dimora” dell’Uomo Vivo nel giorno di Pasqua.
SVN e Ferraro Immobiliare presentano la video sintesi di una lunghissima e gioiosa mattinata.
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