SCICLI – Sono quattro le personalità di origine sciclitana che, negli anni, sono stati insigniti del premio “Ragusani nel Mondo”, opera prima di un’associazione che ha raggiunto tutto l’universo, “scovando” personaggi originari della terra iblea, impegnati altrove.
Scicli entra a far parte della kermesse per la quarta volta. Dopo Mauro Zanetti Aprile nel 2014, Mabel Causarano nel 2016 e Angelo Buscema nel 2022, è pronto a salire sul palco di piazza Libertà il prossimo 27 luglio, Ignazio Tasca, in occasione della 29° edizione.
I profili di queste personalità che hanno portato il nome di Scicli in alto, veicolandolo in tutto il mondo.
Mauro Zanetti Aprile (anno 2014)
Nato a Scicli nel 1974, è filmmaker, scrittore saggista e reporter freelance. Dopo una parentesi di lavoro in Italia successiva alla laurea, ottenuta con la lode a Pisa in Lettere Moderne – teoria e Tecnica dei mezzi di Comunicazione audiovisiva e di massa, si trasferisce a New York, dove inizia a produrre libri e video dedicati al cinema e all’arte, con una attenta vocazione al tema dell’internazionalizzazione dell’Italia. All’inizio del 2013 si trasferisce a San Francisco, dove ben presto si inserisce ai massimi livelli nel tessuto dinamico della bay Area e della Silicon Valley, segnalandosi in collaborazione con il Consolato italiano in numerose iniziative a sostegno dell’identità e dell’orgoglio italiano, dalla cultura alla politica, dalla tecnologia alla scienza. Numerose le produzioni di cortometraggi, video spot, video ritratti per eventi vari in Italia, Europa e negli Usa, tra le quali il film sperimentale “U Gioia/L’uomo Vive”, alla fine degli anni novanta. Ha curato l’omonima edizione del libro catalogo che ha dato spunto al cantautore Vinicio Capossela per un suo famoso album. Diversi i premi e i riconoscimenti conseguiti per la sua attività da Istituzioni culturali e riviste editoriali.
Mabel Causarano (anno 2016)
Di origine sciclitana e ragusana per parte dei nonni paterni e materni, emigrati in Paraguay alla fine dell’800. Mabel, nata nel 1943 ad Asuncion, dopo aver trascorso una infanzia serena, vince una borsa di studio nella facoltà di Architettura a Roma “ La Sapienza”, dove si trasferisce e consolida la conoscenza della lingua italiana. Si innamora della cultura e del costume del paese degli avi, e, dopo un periodo di 9 anni nella capitale, si trasferisce per dieci anni a Milano per lavoro insieme al marito, ingegnere ghanese conosciuto in Italia, dal quale ha avuto due figli, Francis ed Edith, entrambi nati in Italia. Alla fine degli anni 80 la famiglia di trasferisce in Paraguay, e Mabel insegna all’Università Cattolica, incarico che tuttora mantiene. Ha collaborato su temi riguardanti l’architettura e l’urbanistica con enti pubblici nazionali, comunali, provinciali, agenzie internazionali, scrivendo anche per importanti giornali del suo paese. È autrice di numerose pubblicazioni. Ha ricoperto anche il ruolo di Ministra della cultura in Paraguay. Innamoratissima delle sue lontane origini, non esita nelle occasioni pubbliche e private a definirsi fiera della sua ragusanità.
Angelo Buscema (anno 2022)
Figlio del siciliano Salvatore Buscema, giurista, docente universitario e già presidente della sezione Enti locali della Corte dei Conti negli anni ottanta, si è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Perugia. Nel 1981 entra nel ruolo della magistratura della Corte dei Conti, ove dal 2017 fino alla nomina a giudice costituzionale, ha rivestito la carica più importante quella di Presidente dell’Istituto. Nella Magistratura contabile ha svolto importanti funzioni sia nell’area della giurisdizione, sia in quella del controllo. Ha coordinato tra l’altro il rapporto sulla finanza pubblica per il 2014, 2015, 2016, 2017, sul costo dei lavori pubblici nel 2016, sul sistema universitario nel 2017 ed è stato relatore per le Sezioni Riunite della Corte dei conti del nuovo Codice di giustizia contabile. È stato presidente dell’Associazione magistrati della Corte dei Conti. Il 12 luglio 2020 è stato eletto giudice della Corte costituzionale (primo presidente della Corte dei conti ad essere nominato). A fianco dell’attività istituzionale e di magistrato, ha svolto attività convegnistica, di docenza e apporto dottrinale allo sviluppo scientifico di importanti tematiche di diritto amministrativo e di contabilità pubblica, con la diffusione, in particolare della contabilità pubblica sia in ambito accademico, sia nella società civile, specialmente tra i giovani, ideando e promuovendo il progetto “educare alla legalità”.
Ignazio Tasca (anno 2024)
Nato e vissuto a Scicli, è una delle più riconosciute eccellenze italiane nel settore della Chirurgia Nasale. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna nel 1981, si è poi specializzato in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-Facciale nel 1985. Negli anni ha rivolto particolare attenzione, sviluppando le competenze chirurgiche, alle problematiche del naso, della laringe, della tiroide, delle ghiandole salivari e ai disturbi del “russamento”. Ha una notevole esperienza della chirurgia funzionale, endoscopica ed estetica del naso. Si occupa della chirurgia del russare. Si interessa alla chirurgia della tiroide per le forme neoplastiche. Oggi è direttore dell’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria della AUSL di Imola. Ha svolto una intensa attività didattica e organizzativa di eventi formativi. Per i temi riguardanti la chirurgia funzionale ed estetica del naso è stato relatore dal 1984 in numerosi convegni nazionali e internazionali in ogni parte del mondo, ed esattamente in 34 Nazioni. Da ultimo, nel febbraio del 2024, ha partecipato, quale unico rappresentante dell’Italia, al Congresso Pan Asiatico di Chirurgia Plastica e ricostruttiva facciale che si è tenuto a Nuova Delhi, con relatori provenienti da ogni parte del mondo. È autore di 80 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, nonché di tre monografie sulla chirurgia nasale.
La mission del premio. A spiegarla Sebastiano D’Angelo, promotore e veterano del riconoscimento tutto ibleo.
“Premiare quanti, partiti negli anni della giovinezza alla ricerca di un futuro più roseo, hanno saputo ritagliarsi il loro spazio nel nuovo mondo che li ha accolti, pur non recidendo – spiega D’Angelo – i legami con la propria patria ed il retroterra delle proprie radici culturali”.
“È questa la mission propria del riconoscimento che si avvicina alla tappa dei 30 anni; chiaro che un’attenta indagine conoscitiva ha costituito un’importante premessa per valorizzare e far conoscere ai connazionali residenti a Ragusa, quanti emigrati ragusani nelle varie parti del mondo, hanno saputo particolarmente affermarsi nel campo del sociale, dell’economia, della cultura, riaffermando in terra straniera – termina promotore del premio – le tradizionali doti di laboriosità e di ingegno della terra iblea”.
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