SCICLI – Deleterie le conseguenze che potrebbero esserci per diversi terreni delle campagne e della fascia trasformata di Scicli. La siccità non rappresenta l’unico problema. Come se non bastasse, ci sarebbero delle pesanti anomalie nella distruzione di acqua nei campi da parte del Consorzio di Bonifica. La denuncia è arrivata alla nostra redazione da un gruppo nutrito di coltivatori.
“La siccità – ci dicono – si fa sentire ancora di più per una cattiva gestione della preziosa acqua, che viene distribuita senza una vera regia. Situazione che induce ad una gestione ‘fai da te’, finendo per premiare gli agricoltori a monte a discapito di chi lavora i campi più a valle”.
I produttori agricoli (utenti del Consorzio di Bonifica) illustrano brevemente il metodo di approvvigionamento di acqua per comprendere bene quale sia la problematicha patita: “La preziosa risorsa idrica scorre lungo una rete di canali artificiali, le cosiddette ‘saie’, che a cascata porta l’acqua da monte, a Modica, a valle, a Scicli, estendendosi in un sistema capillare, per servire i vari appezzamenti di terreno”.
Ecco che si giunge al nocciolo della questione. “Il meccanismo – aggiungono – è dotato di una serie di paratie che vengono aperte manualmente per portare l’acqua dal canale principale a quelli secondari e privati. Questa apertura dovrebbe essere gestita dal Consorzio con un sistema equo di distribuzione, ma la pratica vede una autogestione da parte degli utenti”.
Ci si troverebbe dinnanzi a un “sistema senza controllo – prosegue la segnalazione –, in grado di ridurre a zero le forniture di acqua agli utenti più a valle nella stagione più rovente dell’anno”.
“A cosa serve un Consorzio che non sa gestire l’acqua? Di chi è la vera responsabilità, in questo inutile carrozzone che vive di scaricabarile?”, sono gli interrogativi posti dai produttori agricoli, speranzosi di ricevere delle chiare risposte a una situazione che starebbe riducendo alla sete i loro terreni.
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