Beneventano, la riscoperta di uno dei figli più illustri di Scicli

Celebrati i due secoli dalla nascita del grande baritono sciclitano, considerato tra i massimi cantanti lirici dell’800. La serata domenica scorsa a palazzo Spadaro

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SCICLI – Bicentenario, l’avvenimento che segna la riscoperta di uno dei figli più illustri di Scicli. Omaggiata la figura del celebre baritono Giuseppe Federico Beneventano, nell’anno in cui ricorrono i due secoli dalla sua nascita. La memoria di colui che viene considerato uno dei massimi cantanti lirici dell’800 è stata accuratamente rispolverata e tirata a lucido, come lo si è fatto con il busto a lui dedicato, restaurato e collocato in bella vista a palazzo Spadaro per l’occasione.

Ed è proprio la sala concerti dell’edificio settecentesco di via F. M. Penna che ha ospitato una serata evento, voluta fortemente dall’associazione culturale “Skené”, di cui è presidente il maestro Marcello Giordano Pellegrino. Un doveroso omaggio alla figura di Beneventano che è studiata minuziosamente per anni e anni da Pellegrino, massimo studioso a livello internazionale del grande baritono.

“Skené”, in compartecipazione con la Regione, in primis con l’assessorato Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, e il Comune di Scicli, ha allestito un importante convegno di studi, dedicato interamente a Beneventano, a cui hanno partecipato relatori di spicco. Lo storico Vincenzo Burragato ha fatto un focus sulla storia del cantane lirico in Sicilia ed in particolar modo a Scicli, descrivendo attentamente palazzo Beneventano (patrimonio Unesco), residenza della famiglia del baritono. Presenza notevole, in qualità di relatore, anche quella del maestro Girolamo Manenti, docente di musica e profondo conoscitore della tradizione culturale/bandistica locale: si è occupato di analizzare dettagliatamente la figura di un illustre altro musicista e compositore, Ottavio Penna (anche lui nato a Scicli), collegando le relazioni professionali tra i due artisti.

Dal maestro Pellegrino, moderatore dell’incontro, è stato sottolineato il contributo importante, dal punto di vista culturale, arrivato anche dalla dottoressa Gabriella Minarini Stoycheva, in quanto massima studiosa del compositore Pacini. Seppur non presente fisicamente, perché residente fuori Regione, Minarini Stoycheva ha fornito dei documenti preziosi, utili ad evidenziare la profonda amicizia e collaborazione tra il musicista e Beneventano.

Grande emozione anche per il posizionamento del busto di marmo, come detto pocanzi, dedicato al baritono. L’opera marmorea è stata ripulita e restaurata da Giuseppe Zisa. Inoltre, il maestro Pellegrino ha donato alla città una targa commemorativa ed un espositore descrittivo, con voce enciclopedica, per dare modo ai tantissimi turisti e sciclitani di ammirare questo straordinario ed illustre sciclitano, amato in tutto il mondo.

La serata, infine, ha visto la presenza dell’illustre baritono Salvo Di Salvo, famoso cantante lirico apprezzato sia in Italia e all’estero. Magistralmente, prima di ogni esecuzione canora, ha voluto accompagnare il pubblico nelle note descrittive tecnico/vocali esecutive dei brani interpretati. Ad accompagnarlo per l’occasione al pianoforte il maestro Gianluca Abbate.

Di gradevolissimo apprezzamento, sancito da un caloroso applauso del pubblico presente, l’esibizione di Di Salvo, durante cui la vocalità dell’artista ha dato concreta idea della bellezza sonora e ricca di armonici delle voci baritonali. SVN ha realizzato il video racconto dell’evento celebrativo, arricchito dalle interviste ai protagonisti.

 

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