SCICLI – Il bentornato non è stato dei più accoglienti. Di ritorno da Madrid, sede della “Fruit Attraction”, fiera internazionale dedicata al comparto agricolo, il sindaco Mario Marino e il suo vice Giuseppe Causarano hanno trovano Scicli Bene in Comune estremamente infuriato. Era lì ad attenderli per fare due conti sul viaggio spagnolo appena fatto. Il movimento politico di opposizione, rappresentato in Consiglio comunale da Bruno Mirabella, giudica inconcludente l’iniziativa assunta da Marino e Causarano, non ravvisando alcun vantaggio concreto per il settore agricolo sciclitano.
“Abbiamo assistito – scrive SBiC – all’ennesima pubblicità ingannevole intavolata da un’amministrazione comunale che tutto fa tranne affrontare le vere esigenze del territorio. Anzi, approfitta pure di eventi fieristici specialistici, come la Fruit Attraction di Madrid, per organizzare una gita e regalarsi qualche giorno nella capitale spagnola, senza un sensato scopo amministrativo e, tuttalpiù, tornando tronfi di gloria per aver avuto ‘l’onore’ di interloquire con l’attuale Ministro dell’Agricoltura”.
Scicli Bene in Comune è rimasto sconcertato dal fatto che “il nostro Sindaco, insieme al suo vice, e una ‘delegazione’ di aziende del territorio (chiaramente e oculatamente selezionati per questa gita fuori porta) abbiano sfruttato l’occasione per lanciare il suo progetto per l’agricoltura sciclitana”.
Il movimento non riesce a individuare quale siano le eccellenze sciclitane promosse alla fiera dall’amministrazione comunale: “Viviamo in un territorio, ovvero la fascia trasformata della Sicilia sud orientale, dove si producono le stesse colture che non eccellono fra di loro per particolari caratteristiche, escludendo i due marchi comunitari IGP del pomodoro di Pachino e della Carota Novella d’Ispica. Dunque a quali qualità si riferiscono il Sindaco e i suoi amici? Come si può pensare di proporre un marchio di qualità, azione dal carattere commerciale, se non si ha almeno un partner a cui proporlo? Esperienze come questa se ne conoscono a bizzeffe, tutte rigorosamente fallite. Non è il ruolo di un’amministrazione comunale occuparsi di marketing al posto delle aziende!”.
SBiC ritiene inutile promuovere il “prodotto locale”, se questo neppure esiste. Affermazione subito motivata: “Se parliamo dei classici ortaggi, che si coltivano in pieno campo e coltura protetta – prosegue la nota –, non vi è nessuna specificità, anzi forse riescono a produrli meglio in altri posti della ‘fascia trasformata’ (e con questo includiamo anche la proposta sempre del nostro Sindaco di fare l’IGP del pomodoro di Scicli… Sindaco sa in cosa consiste l’iter burocratico che da Palermo, passa a Roma, per approdare a Bruxelles?).
La compagine politica di opposizione consiglia, invece, ciò che andrebbe fatto. “Le imprese – spiega SBiC – devono essere messe nelle condizioni di poter creare rete, al pari di altri, e ‘vendere’ il proprio territorio come comunità viva e interattiva (esempio: cura delle infrastrutture, progettazione di infrastrutture funzionali – vedasi la cattedrale nel deserto che è diventata il mercato ortofrutticolo di contrala Spinello-, armonizzazione delle serre con l’ambiente comunità, ecc.). A proposito, dal nostro ultimo intervento sull’area mercatale la situazione era ed è rimasta disastrosa”.
“Insomma, caro Sindaco, non ci pare che così facendo lei e altri suoi sodali possiate pensare che l’agricoltura sciclitana venga considerata simbolo di eccellenza, quando invece lo specchietto per le allodole – termina il movimento – nasconde inevitabili interessi privatistici che già si sono palesati nella sparuta rappresentanza madrilena”.
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