Scicli incoraggia le donne: promossi gli scontrini “anti-violenza”

La giunta Marino ha firmato una delibera con cui accoglie l’iniziativa di sensibilizzazione, partita dal Sinalp di Pelermo e promossa a livello provinciale dalla Rete Zeromolestie

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SCICLI – Scontrini fiscali per veicolare il numero verde anti violenza e stalking. Scicli intende promuoverli (già introdotti in altri Comuni italiani) per incoraggiare la popolazione femminile a chiedere aiuto e denunciare qualora subissero discriminazioni o maltrattamenti.

La giunta Marino, firmando un’apposita delibera, ha risposto positivamente all’iniziativa, partita dal Sinalp Sicilia, coordinato dal segretario Andrea Monteleone, e approdata nel Ragusano, grazie al lavoro della coordinatrice regionale “Rete Zeromolestie”, Natasha Pisana. L’atto deliberato mette l’amministrazione comunale nelle condizioni di proporre a commercianti, aziende agricole, e imprenditori del territorio di far inserire sullo scontrino fiscale emesso la dicitura in rosso “15 22 telefono antiviolenza”.

“Centrato un obiettivo importante – dichiara la coordinatrice regionale Pisana – per la rete, attuando un’iniziativa di sensibilizzazione su una questione di portata mondiale, quella dei femminicidi. Mai smettere di divulgare il lavoro prezioso dei centri antiviolenza e degli sportelli di ascolto delle donne vittime di violenza“.

Al progetto ha aderito anche la Confcommercio di Scicli, con la vice presidente sezionale Roberta Buscema. Sullo scontrino fiscale “anti-violenza” si ripone grande fiducia. Ne promuove le finalità sociali anche la referente locale dello sportello Zeromolestie, nonché consigliera comunale, Sabrina Micarelli. “Scicli – afferma – è il primo Comune ibleo ad aver risposto al nostro invito.

Micarelli è del parere che le aziende commerciali risponderanno positivamente alla proposta del Municipio di aderire all’iniziativa. “Mai come ora questi progetti – termina la referente dello sportello Zeromolestie di Scicli – appaiono fondamentali, davanti ad una crescita esponenziale di femminicidi, soprattutto tra i più giovani. È proprio vero quando si dice che una telefonata può salvare una vita“.

 

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