SCICLI – Invitata a raggiungere Roma dalla scuola dei “Beni e delle Attività culturali”. Domani e dopodomani Tanit Scicli sarà nella capitale per partecipare a due giornate di studio, da svolgersi nella a biblioteca Nazionale centrale e dedicate a chi promuove il patrimonio culturale in Italia.
Tanit (unica in Sicilia) è stata selezionata dalla Fondazione Scuola Beni e attività culturali, autorevole fondazione per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del MIC, il Ministero della Cultura, che ne è socio fondatore e finanziatore. L’evento di mercoledì e giovedì prossimi ospiterà esperti della cultura e un ristretto numero di venti referenti, selezionati nell’elenco della “Mappa di Comunità”, che censisce e studia le esperienze di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale sul territorio nazionale.
“Tanit Scicli – spiega il suo presidente Vincenzo Burragato – ne è partecipe perché ha aderito, durante lo scorso anno, al progetto di ricerca dal titolo ‘La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale’“.
Il gruppo di TS è stato quindi individuato fra le varie realtà italiane che hanno in gestione beni architettonici, archeologici e naturalistici, con l’obiettivo di studiare le diverse esperienze, per comprendere le cause del successo (o insuccesso) delle diverse iniziative e creare, infine, strumenti a supporto di chi produce i processi di partecipazione culturale.
Burragato aggiunge che “l’apertura ormai decennale dell’Antica Farmacia Cartia, la valorizzazione culturale del quartiere di San Giuseppe e dei suoi beni architettonici, la creazione di numerosi percorsi culturali in città, lo studio a riguardo del Cimitero Monumentale di Scicli e la pubblicazione del saggio a riguardo, ‘Non Omnis Moriar’, oltre all’ideazione di vari eventi, come ‘Cibo e Medicina’ e diverse collaborazioni che spaziano negli ambiti della formazione, dell’arte e della cultura, hanno reso Tanit una lente d’ingrandimento privilegiata per studiare Scicli e il rapporto fra i suoi abitanti e la cultura stessa”.
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