SCICLI – Banca d’Italia dà l’ok a Confeserfidi per perfezionare l’operazione strategica con Credimpresa. I due confidi siglano l’unione e generano da subito un volume di attività che supererà i 369 milioni di euro ed oltre 20 mila imprese socie.
Da via dei Lillà spiegano che “Confeserfidi e Credimpresa insieme, significa ampliare considerevolmente il raggio d’azione, solidificare ulteriormente il know how e le skills dei dipendenti, oltre ad offrire, come conseguenza, la possibilità al mondo imprenditoriale, che afferisce al confidi, con una nuova sede a Palermo, di accedere a strumenti finanziari ancora più competitivi, a solo vantaggio della piccola e media imprenditoria”.
L’amministratore delegato di Confeserfidi, Bartolo Mililli spiega come “tra i vantaggi che questa unione ha insiti, a beneficio del mondo imprenditoriale, ci sia quello di ottenere finanziamenti più celeri e a condizioni più vantaggiose rispetto agli standard di mercato“.
“Con Credimpresa, solidifichiamo la finanza agevolata, l’invoice trading, le fideiussioni e il credito diretto. Aumentiamo la disponibilità di fondi, l’assistenza su rete regionale e una presenza più capillare sul territorio mirata alla sua crescita e al suo sviluppo. Insomma, un passo importante – commenta l’ad di Confeserfidi – per consolidare il settore del credito in Sicilia, unendo forze che produrranno un nuovo confidi di forte presa sull’economia“.
“In Credimpresa – chiude Mililli – c’è forza ed eccellenza professionale nei dipendenti, capacità e strategia di sviluppo: sono elementi che si sposano perfettamente con la mission che da sempre Confeserfidi porta avanti. Aver ottenuto l’autorizzazione a questa unione da parte della Banca d’Italia è sicuramente un risultato di spessore”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Confeserfidi, Roberto Giannone, che parla di un futuro di successo per le imprese socie e per quelle che afferiranno al nuovo confidi.
“L’integrazione tra Confeserfidi e Credimpresa – afferma Giannone– garantisce anche una maggiore competitività a livello italiano e vuole anche dare un segno in prospettiva: dimostrare cioè che dall’Isola arriva un modello da seguire, ossia l’unione di risorse e competenze in grado di generare benefici concreti per l’economia locale”.
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