“Illegittimo l’impianto Acif di Scicli”, lo stabilisce il TAR

La vicenda della struttura, nata per il trattamento di rifiuti pericolosi e non, ha origine oltre 10 anni fa. Legambiente Sicilia: "Vittoria importante"

Foto repertorio
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SCICLI – Il “cigno verde” dopo anni di attesa ora esulta. Il TAR di Catania ha pubblicato la sentenza con cui respinge i ricorsi presentati da Acif servizi s.r.l. contro la Regione Siciliana, il Comune di Scicli e Legambiente, per la sospensione della realizzazione di un impianto di rifiuti speciali pericolosi e non.

Questa decisione – commenta l’associazione ambientalista regionale – rappresenta una chiara affermazione dei principi di legalità e tutela ambientale, a favore del territorio di Scicli, patrimonio dell’Unesco dal 2002”.

La vicenda Acif ebbe inizio più di 10 anni fa, quando venne alla luce il progetto per realizzare, in contrada Cuturi a Scicli, la piattaforma per il trattamento dei rifiuti.

Tale iniziativa avrebbe comportato un impatto devastante sull’immagine e sull’economia del territorio, fondati su eccellenze agricole, turismo e cultura”, commenta Legambiente Sicilia, il cui presidente Tommaso Castronuovo evidenzia che “grazie alla mobilitazione dei cittadini di Scicli, supportati da noi e da un team legale specializzato, fu presentato nel 2016 un ricorso contro l’autorizzazione regionale”.

Dopo anni di ricorsi e contro-ricorsi, il TAR ha ora ribadito l’illegittimità del progetto. Questa sentenza – termina Castronuovo – sottolinea l’importanza della partecipazione attiva della società civile e delle associazioni nella tutela del territorio. Senza l’azione coraggiosa dei cittadini e il supporto di Legambiente Sicilia, il progetto sarebbe avanzato, minacciando irrimediabilmente il paesaggio, l’economia locale e la qualità della vita degli abitanti”.

Anche Legambiente Scicli Kiafura commenta la sentenza del Tribunale amministrativo regionale. “Pur rappresentando una vittoria importante – dice Alessia Gambuzza, la sentenza non esclude la possibilità di ulteriori ricorsi da parte della società privata o nuovi tentativi di sfruttare il territorio per progetti non conformi alle normative. La cittadinanza è chiamata a mantenere alta l’attenzione, supportata dalle istituzioni e dalle associazioni”.

 

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