SCICLI – Saluto religioso, stamattina, per gli otto dei dieci migranti di nazionalità eritrea che erano stati seppelliti al cimitero di Scicli dopo il tragico sbarco del 30 settembre del 2013 a Sampieri.
I resti mortali, recuperati nei giorni scorsi dal campo 7 dell’area cimiteriale, sono stati deposti in singole cassettine; queste poi soni state sistemate nelle cellette ossario. Ad officiare il rito religioso, nella nuova parte del cimitero, sono stati i sacerdoti Ignazio La China e Giuseppe Agosta. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il primo cittadino Mario Marino e gli assessori comunali Enzo Giannone e Cettina Portelli. Nel mese di gennaio si proseguirà con le altre due esumazioni.
Sono passati più di 11 anni dalla tragedia: a bordo di un barcone circa duecento persone; alcune si sono salvate, altre sono morte. Quella mattina (e per l’intera giornata) a Sampieri fu un andirivieni di carri funebri; anche uomini delle istituzioni aiutarono a trasferire dalla spiaggia le tredici salme al cimitero di Scicli.
Fu un evento tragico che scosse l’intera città e la provincia, per la “cattiveria” con cui i scafisti, che si trovavano a bordo del barcone, maltrattarono i migranti, costretti a buttarsi in mare, colpendoli a cinghiate. Scicli non dimentica ed oggi la cerimonia di benedizione, nell’attesa che vengano eseguite anche le altre esumazioni dei sedici migranti seppelliti nel cimitero di fede musulmana, dopo il naufragio del novembre 2005.
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