SCICLI – La nuova DC dell’on. Ignazio Abbate raccoglie consensi anche nel Consiglio comunale di Scicli. Più volte il presidente e il vice presidente del civico consesso, Desirè Ficili e Andrea Di Benedetto, hanno manifestato simpatie politiche per la nuova Democrazia Cristiana.
Entrambi, eletti in liste civiche a sostegno del sindaco Mario Marino, potrebbero finire molto presto nelle fila della DC. La cosa certa, al momento, è che non perdono occasione per elogiare l’operato di Abbate, che recentemente ha annunciato importanti novità su tre opere pubbliche di Scicli ferme da anni: interventi al porticciolo di Donnalucata, al lavatoio della Cava Santa Maria La Nova e all’ex Fornace Penna di Sampieri.
In un documento della locale DC, di cui è referente Antonio Calabrese, Desirè Ficili e Andrea Di Benedetto (insieme a Calabrese) affermano che “la città di Scicli, dopo anni di immobilismo, sta conoscendo una nuova primavera. Negli ultimi giorni, tra inizi lavori e gare d’appalto, ben tre opere pubbliche attese dalla comunità per vari motivi, sono finalmente in via di definizione. Ci riferiamo naturalmente alle opere per il dragaggio e il completamento della zona pedonale del porticciolo di Donnalucata, dell’antico lavatoio di S.Maria la Nova e della Fornace Penna a Sampieri“.
“E se oggi siamo qua, da cittadini sciclitani, a commentare l’importanza di quanto appena fatto – affermano -, il merito è indubbiamente dell’onorevole Ignazio Abbate, che con i fatti sta dimostrando di avere a cuore comunità sciclitana. Siamo ben felici di aver contribuito, per quanto di nostra competenza – si legge –, al completamento e al recupero di questi tre importanti simboli della nostra Scicli. A cominciare dall’opera economicamente più importante, ovvero il porticciolo di Donnalucata. C’è poi una straordinaria testimonianza di archeologia industriale, quale la Fornace Penna, che sta a cuore a tutti noi. Nei giorni scorsi hanno preso il via quei lavori che per tantissimi anni sono stati promessi ma mai realizzati dal politico di turno a caccia di consensi”.
“Un’altra testimonianza storica il lavatoio di Santa Maria La Nova, abbandonato all’incuria da anni riceverà un intervento di recupero. Quando si lavora per il bene del territorio – concludono Ficili e Di Benedetto – non ci sono partiti o appartenenze. C’è solo da apprezzare e sottolineare i meriti”.
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