SCICLI – La definizione dell’attività investigativa dei Carabinieri fornisce una prima ricostruzione dettagliata delle fasi che precedettero e seguirono il violento scontro, avvenuto, all’inizio della scorsa estate, al quartiere Jungi, tra le due bande che si sono scontrate per il mancato pagamento di una partita di droga.
Questa mattina, su richiesta delle competenti Procure della Repubblica presso il Tribunale ordinario (direzione distrettuale antimafia) e il Tribunale per i Minorenni di Catania, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica, supportati dai Reparti Investigativi dei Comandi Provinciali di Ragusa e Siracusa, hanno arrestato nove persone, tra queste quattro minori. I soggetti finiti in manette sono stati portati al carcere di Ragusa e all’istituto penale per i minorenni di Catania-Bicocca.
Originari e gravitanti nell’area siracusana, gli arrestati, fatta salva la presunzione di innocenza, sono ritenuti gravemente indiziati, con i ruoli di mandanti, esecutori e carcerieri, dei sequestri di tre giovani avvenuti, in fasi diverse, a Scicli il 20 giugno scorso. Per la liberazione di uno degli ostaggi, non appena localizzato il giorno successivo, è stato necessario l’impiego del Gruppo d’Intervento Speciale (GIS) dell’Arma.
Stando ai Carabinieri, le indagini hanno consentito di ricostruire il movente del sequestro del giovane, consistito in una ritorsione per la sottrazione di 4 chili di hashish, del valore di circa 15 mila euro, avvenuta a Modica il 19 giugno scorso, in danno di alcuni dei soggetti arrestati stamani, già fornitori di altre partite di droga, in favore di giovani spacciatori locali. Il sequestro di persona avrebbe dunque avuto lo scopo di recuperare la somma di denaro a pagamento della droga, condizione per la liberazione del sequestrato.
Nel corso delle indagini è stato identificato un gruppo di otto siracusani, armati di pistole, giunto a Scicli per rintracciare coloro che si erano impossessati della droga, bloccando per alcune ore e picchiando selvaggiamente, con la minaccia delle armi, due giovani sciclitani, di cui un minorenne, per poi rilasciarli. Subito dopo, al quartiere Jungi il commando avrebbe sequestrato il giovane da loro ricercato, che, sempre sotto minaccia armata, sarebbe stato caricato con violenza a bordo di una delle loro autovetture e trasportato a Siracusa.
I Carabinieri entrano nei dettagli. Nel tentativo di difendere il giovane dai suoi aggressori, un cugino del sequestrato è stato raggiunto ad una gamba da un colpo di arma da fuoco. Anche l’ostaggio, durante il tragitto, è stato ferito alla spalla con un colpo di pistola, mentre tentava di lanciarsi dall’autovettura in corsa. A Siracusa sarebbe stato poi rinchiuso in un appartamento nel popolare rione di Santa Lucia, utilizzato quale covo per lo spaccio della droga.
Le indagini, i cui esiti sono stati sin qui convalidati dai giudici, avrebbero permesso anche di delineare le dinamiche del gruppo che risultava dedito allo spaccio di stupefacenti.
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