SCICLI – Mormorii trasformatisi in accuse ad alta voce. Il servizio idrico è ancora al centro delle polemiche. Si parla continuamente di anomalie e disservizi che tanto fanno arrabbiare gli utenti. Recentemente le critiche sono arrivare dal Partito Democratico (“Carenza di servizi, incongruenze dei canoni, letture ‘creative’, l’assurdità del computo, inversamente proporzionale al numero del nucleo familiare“), ma non è il solo a lamentarsi. Cambiare Scicli ha deciso di andare all’attacco di Iblea Acque. Il comitato cittadino, presieduto da Giuseppe Implatini, accusa la società pubblica di “cattiva gestione”.
Implatini segnala l’emissione di bollette idriche con “importi errati” da parte di Iblea Acque, la quale “non effettua le letture su numerose utenze, emettendo 4 fatture l’anno su consumi stimati e per importi superiori a quelli dovuti”.
Il comitato fa immediatamente notare che “l’ARERA, da gennaio 2017, ha stabilito una disciplina uniforme a livello nazionale per garantire più certezza nella determinazione della fatturazione, introducendo l’obbligo di effettuare la lettura dei contatori idrici almeno 2 volte l’anno”.
C’è un aspetto della questione che Cambiare Scicli fatica a comprendere. “Pur potendo emettere due fatture l’anno per consumi medi annui fino a 100 mc – spiega Implatini -, ne vengono emesse 4 anche per pochi metri cubi. L’emissione a più riprese comporta un aumento di lavoro e di costi gestionali per Iblea Acque, un raddoppio di spese postali e notevoli disagi per gli utenti, costretti a fare lunghe ore di fila per contestare la fatturazione errata”.
Il presidente del comitato porta l’esempio di uno dei casi di fatturazione di Iblea Acque. “Ha emesso 4 fatture nell’arco di un anno, addebitando 76 mc di consumi stimati per una utenza, il cui contatore registra 22 metri cubi di consumi in 7 anni, per cui si ha una eccedenza di 57 mc, poiché erano già stati fatturati 3 mc. Pertanto, visto che il consumo medio dell’utenza è di 3 mc l’anno – prosegue Implatini –, ci vorranno 19 anni per compensare i 57 mc fatturati in più. Questa situazione si verifica perché Iblea Acque contravviene all’obbligo di effettuare le letture 2 volte l’anno”.
Cambiare Scicli si domanda perché dal comitato di controllo di Iblea Acque, nonché dai Sindaci della provincia, “non sia stato richiesto il rispetto delle disposizioni in materia di fatturazione e di letture periodiche”.
Per Implatini non resta che definire le soluzioni auspicate, ben tre: “Chiediamo l’eliminazione della fatturazione sui consumi stimati, l’osservanza dell’obbligo di effettuare la lettura dei contatori idrici almeno 2 volte l’anno e procedere all’emissione di 2 fatture, con cadenza semestrale, per consumi medi annui fino a 100 mc, e di 3 fatture quadrimestrali, per consumi medi annui da 101 fino a 1000 metri cubi”.
“Qualora Iblea Acque dovesse persistere nella inosservanza delle disposizioni stabilite dalla suddette delibere, sarà opportuno – conclude il presidente di CS – sciogliere anticipatamente la stessa a norma dell’art. 4 dell’atto costitutivo”.
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