SCICLI – Riemerso per rimanere impresso sulle mura di Villa Penna il ricordo di una delle pagine più tragiche della storia di Scicli. Commemorate oggi pomeriggio le vittime del bombardamento del 28 gennaio 1943.
Prima la santa messa, officiata dal vicario foraneo della città, padre Ignazio La China, e dal sacerdote Nello Garofalo, poi la scopertura della targa in marmo commemorativa. Sono i due momenti dedicati alle 25 persone (8 soldati e 17 civili), rimaste uccise, durante un attacco aereo, a Villa Penna, al quartiere San Giuseppe, vicino alle scuole di via Bixio, in via Oliveto, in corso Umberto, in via Guicciardini e nei quartieri limitrofi.
La giornata in loro memoria è stata voluta dalla comunità “Eccomi” ed istituita dall’amministrazione Marino, concretizzando una mozione, approvata dal massimo consesso, della presidente del Consiglio comunale Desirè Ficili. Alla cerimonia erano presenti le autorità civili e militari.
“Abbiamo vissuto – afferma il Sindaco – un momento di profonda memoria storica e comunitaria. Il 28 gennaio 1943 fu un giorno tragico che ha segnato la nostra città con tre attacchi, i quali causarono la morte di 25 persone innocenti. Un momento di ricordo importante, reso possibile grazie alla comunità ‘Eccomi’, che ci ha consentito di programmare in tempo questo evento. Un’iniziativa nata dal basso, approdata in Consiglio Comunale e accolta con grande sensibilità da tutti. Ricordare è un atto di giustizia verso le vittime e un monito per le generazioni future”.
Commozione e riflessione. La comunità “Eccomi” ha visto realizzarsi un momento a cui teneva molto, come ha ribadito la presidente Marilena Tasca: “Ringraziamo il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale e quanti, con la raccolta di firme – commenta -, hanno voluto dare forza alla nostra petizione, affinché fosse istituita una giornata della memoria e apposta una stele per ricordare le vittime dell’attacco aereo”.
“Insieme abbiamo voluto rilanciare – termina Tasca – un messaggio quanto mai valido e sempre attuale… sì alla pace, no alla guerra!”.
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