Le vedute spettacolari “catturare” da Luigi Nifosì: “In Volo sulla Sicilia”

Il fotoreporter sciclitano presenterà venerdì prossimo il suo volume fotografico a palazzo Spadaro

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SCICLI – Eliche azionate, si decolla con Luigi Nifosì per ammirare dall’alto la straordinarietà dei paesaggi siciliani. L’appuntamento è per venerdì prossimo (7 febbraio), alle ore 18.30, a palazzo Spadaro, location che ospiterà la presentazione del suo libro fotografico “In Volo sulla Sicilia/Above Sicily” (Edito da Abulafia Editore – Ragusa)

Una raccolta di 208 pagine, copertina cartonata con sovracoperta, carta interna patinata lucida da 170 gr. Nel volume sono racchiuse 122 foto spettacolari e mozzafiato che il fotoreporter sciclitano ha scattato in 26 anni di ricerca sulla Sicilia, in un viaggio, durato oltre 1200 ore di volo, a bordo degli elicotteri della Guardia di Finanza, della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia Costiera e della Marina Militare.

All’evento di lancio, patrocinato dal Comune di Scicli, interverranno Massimo Cultraro, ricercatore CNR e docente dell’Università di Palermo, e lo storico dell’arte Paolo Nifosì. Entrambi hanno curato le relazioni di presentazione. L’incontro sarà moderato dal giornalista Giuseppe Savà. Sarà presente anche il sindaco Mario Marino.

Nel 1903 – scrive Marina Benedetto nella prefazione – si alzava in volo il primo aeroplano: questo prodigio di modernità, sfida a ogni prospettiva mai osata, catalizzò nel 1929 l’entusiasmo di Balla, Depero che, insieme ad altri artisti futuristi, firmarono una singolare dichiarazione di intenti, evoluzione della precedente marinettiana: il ‘Manifesto dell’Aeropittura’, volto ad esaltare le potenzialità tecniche e al contempo metafisiche dell’aeroplano. Sulla rotta di questi illustri antenati artisti, anche se spesso a bordo di un elicottero, invece che di un aereo, si colloca Luigi Nifosì, talentuoso fotorepoter siciliano, che ci dona una serie di spettacolari vedute aeree della sua splendida Isola”.

“Città, paesi, vedute insulari scorrono sotto i nostri occhi abbacinati da tanto blu, e negli scatti di Nifosì, maestro nel catturare geometrie insospettate ed imprevedibili, si percepisce l’eco della sicilitudine, il mito sciasciano di quest’Isola contraddittoria ed estrema, di cui egli esplora angoli, prospettive, suggestioni. Dal cielo, che gli offre uno spettro di osservazione ampio e privilegiato, Nifosì – termina Benedetto – è la lucciola instancabile che traccia le coordinate plastiche di questo miracolo geografico che è la Sicilia”.

Nessuno aveva mai visto così la Sicilia: dal cielo. Era stata attraversata in lungo e in largo. Qualcuno l’aveva avvicinata dalla parte del mare. Altri avevano scalato le sue montagne o si erano immersi nei suoi crateri. Tuttavia – commenta Dominique Fernandez (autore dei testi) – nessuno aveva catturato dal cielo la grandezza dei suoi tesori. Il lavoro di Luigi Nifosì rappresenta perciò un evento eccezionale. Il fotografo, che si è alzato in volo come Icaro, senza incontrare, per fortuna, la tragica fine dell’eroe greco, cambia la nostra conoscenza dell’isola. Ci permette di approfondire le ragioni per le quali l’amiamo. Come Icaro, si è avvicinato al Sole, ma non sollevato dal vano orgoglio che è stato fatale al figlio di Dedalo. Il suo scopo era soltanto quello di ottenere una visione verticale, una vista complessiva dei paesaggi, delle città, dei monumenti che, noi poveri pedoni come siamo, accostiamo solo lateralmente, con un colpo d’occhio orizzontale che ci concede di vedere solo parzialmente le ricchezze e le bellezze”.

La stessa cosa si potrebbe dire dei paesaggi, che appaiono qui in una sorprendente novità. C’è qualcuno che dall’eternità aveva visto dall’alto questi spazi e non solamente visti, ma progettati e modellati, senza avere bisogno dell’elicottero. Qualcuno che sapeva quello che faceva. E questo qualcuno è il Creatore di tutte le cose. Salutiamo dunque – chiude Fernandez – nel nostro fotografo colui che ci ha reso lo sguardo di Dio sulla Sicilia”.

 

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