SCICLI – Riguardo ai problemi denunciati nelle scorse settimane nessuno avrebbe mosso un dito. Cambiare Scicli torna alla carica. È molto irritato dalle presunte e continue inefficienze che ancora condizionerebbero negativamente l’attuale gestione del servizio idrico, sempre al centro delle polemiche.
Nel suo precedente intervento, il comitato del presidente Giuseppe Implatini, raccogliendo le lamentele degli utenti, aveva fortemente criticato le modalità di fatturazione di canoni con “importi errati”, dovuti “all’addebito di consumi stimati superiori a quelli reali”. Da Implatini era stato chiesto anche il “rispetto dell’obbligo di effettuare la lettura dei contatori idrici almeno 2 volte l’anno”. Il comitato, come fatto pure da altri partiti e movimenti, aveva manifestato forte disappunto per le “ore di coda da fare allo sportello di Iblea Acque in contrada Zagarone, aperto al pubblico una volta a settimana”.
Ritenuto “insensato” anche il numero delle fatture emesse ogni anno (4), “specialmente per le utenze con pochi mc consumati annualmente (case chiuse o utilizzate saltuariamente)”. A tal proposito, Implatini aveva evidenziato, la possibilità su base annuale per Iblea Acque di “fatturare soltanto due volte i consumi medi annui fino a 100 mc ed emettere tre fatture, invece, per le utenze che consumano da 101 fino a 1000 metri cubi”.
Per il comitato è giunto, dunque, il momento di sedersi a un tavolo al fine per affrontare le problematiche denunciate. È stato chiesto da Cambiare Scicli un incontro urgente all’amministratore unico di Iblea Acque, Francesco Poidomani.
“La risposta alla presente richiesta di confronto – scrive il comitato – evidenzierà se la società pubblica voglia risolvere le suddette problematiche di gestione ed entro certi limiti ridurre le spese di gestione”.
“Vogliamo, infine, sottolineare – termina Implatini – l’inerzia dei Sindaci, i quali avrebbero dovuto affrontare dette criticità, in quanto Iblea Acque spa è costituita da tutti i Comuni della nostra Provincia”.
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