Bimbo picchiato a Scicli, il padre 39enne indagato in carcere

È ritenuto responsabile delle percosse e violenze che hanno provocato al figlio fratture multiple a braccia e gambe. L’arrivo del bambino in ospedale le successive indagini dei Carabinieri: ulteriori dettagli su quanto successo lo scorso 4 febbraio

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SCICLI – “Si è fatto male cascando dal letto”. Sarebbe stata questa la giustificazione data al personale sanitario dai genitori del bimbo gravemente ferito a braccia e gambe. Nuovi dettagli sul caso di violenza domestica consumatosi a Scicli nei primi di febbraio.

Il padre arrestato sabato mattina dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia e della Stazione di Modica, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, è un 39enne. Quest’ultimo risulta gravemente indiziato (allo stato degli atti e nella presente fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato) del reato di lesioni gravi nei confronti del figlioletto.

L’indagato è stato portato in carcere. Fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e violenze che hanno provocato al bambino fratture multiple a braccia e gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.

Il bambino, giunto al pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore Nino Baglieri” di Modica è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche. Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi: le lesioni/fratture refertate al bambino erano incompatibili con la versione dei fatti fornita dai genitori, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile delle gravi lesioni.

L’insieme degli elementi raccolti sinora – fanno sapere i Carabinieri – ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi. Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato condivise dal GIP in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti”.

 

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